I genitori non sbagliano mai è una tesi che ha l’intento di dimostrare che essere genitori è un ruolo e un compito delicato dove, chi se lo assume, deve essere pienamente consapevole di ciò che comporta. Il bambino è dotato di una mente in grado di assorbire la realtà che lo circonda, si capisce quindi perché il primo periodo dello sviluppo umano è il più importante. La mente del bambino in questa fase è una mente inconscia che si fa via via cosciente attraverso il lavoro e l’esperienza acquisita nell’ambiente ed è una mente molto diversa da quella adulta. Ogni apprendimento avviene senza sforzo per mezzo di un assorbimento istintivo, che permette a tutto ciò che è presente nell’ambiente di entrare nel cervello e poi di essere processato, compreso e conservato. Lo sviluppo intellettivo parte da una base biologica, ma è fortemente influenzato dalle esperienze che il bambino vive nei suoi primi anni di vita. Lo sviluppo cognitivo non è quindi da subito astratto, ma parte da una base esperienziale. Vi è una sostanziale unitarietà tra mente e corpo, ed è in virtù di questa relazione che la coscienza si sviluppa in base all’evolversi dei diversi organi sensoriali attraverso i quali il bambino conosce il mondo e lo decodifica.
Nel momento in cui le azioni sono finalizzate a sviluppare l’accompagnamento alla crescita dello sviluppo psicofisico dell’essere umano e ciò è eseguito con amore, buona intenzione, sincerità, onestà e onore, tutto ciò che viene svolto ha un ruolo e un atteggiamento positivo e quindi è giusto. Possono non coincidere i risultati delle proprie aspettative a posteriori ma il problema sono le aspettative che si sono generate in chi vive il compito dell’accompagnamento alla crescita. Giusto per mettere le cose in chiaro immediatamente: i genitori che sbagliano sono quelli che volontariamente arrecano un danno allo sviluppo del figlio, quelli che sanno di fare una cosa errata, cioè violenta, cattiva, offensiva, dannosa. È anche vero che al giorno d’oggi il confine tra il volontario e l’inconsapevole spesso è talmente sottile da esserci difficoltà a percepirlo, soprattutto se la cultura di base, ovvero la scuola culturale/ambientale e formativa di provenienza ha al suo interno normalizzato i comportamenti limite come la sessualizzazione dei minori, la loro prostituzione, la vendita di organi, lo sfruttamento delinquenziale, lo schiavismo, ecc. ossia tutte quelle situazioni dove l’espressione egoica dell’essere umano è percepita come superiore ad ogni forma di sana evoluzione spirituale. Il mio riferimento al concetto di spiritualità è legato al vero motivo per cui questo lavoro ha la sua origine e ne è il suo naturale compito; il cammino verso la conoscenza è un viaggio alla conoscenza dell’anima e, come l’etimo della parola psicologia esprime si tratta di PSICO-LOGOS, lo studio dell’Anima, che ha bisogno di tornare alla fonte, all’atto della Creazione e del Creato, del Padre e della Madre celesti, all’origine del tutto da cui si genera l’ordine interiore ed esteriore: il percorso che l’essere umano fa per consentire all’Anima di ritrovarsi affinché si realizzi il riconoscimento del proprio Sé Superiore. Così il cammino si chiude e si incontra la pienezza di sapere chi si è: la psicologia ha ritrovato se stessa e il suo compito e, nel realizzarsi, permette all’essere umano di vedere il senso della vita e dello scopo della presenza su questo piano di realtà in cui la fonte e la sua rappresentazione coincidono con la gioia e la felicità, quella conoscenza che porta a vedere il senso profondo delle cose per chi le vuol vedere. Quando l’umanità, e la psicologia come linguaggio descrittivo di questo processo, avranno riscritto se stessi alla luce del nuovo, quella fonte che nutre e disseta, parlerà anche un linguaggio armonico che apre il cuore e indirizza l’individuo alla riscoperta della libertà di sentirsi parte di un tutto e il cammino per scoprirlo è gioia, felicità, il ben-essere che ognuno va cercando.
Il fondamento del compito genitoriale quindi dovrebbe essere quello di generare un software funzionale come base strutturale di ordine energetico, cognitivo e psicologico che l’umano si porterà con sé per tutta la vita. L’accompagnamento verso la piena maturità psicofisiologica che è il vero compito che i genitori svolgono, deve prendere in considerazione la nuova visione energetica e spirituale nella prospettiva di rispondere realmente, attraverso l’indirizzo, a far nascere e crescere tutti i presupposti che possano consentire di generare il tutt’uno che sta addosso, prima al minore e poi al giovane, come un vestito che lo segue ovunque e lo protegge favorendo vieppiù il contatto con i canali che, giustamente conosciuti, stimolati e resi attivi, possano far parte di una normalità anziché di fenomeni patologici come in genere vengono considerati nella cultura educativa e medica attuale.
Alla luce di queste ultime considerazioni diventa importante guardare allo sviluppo del bambino secondo una visione olistica, dove tutti gli aspetti siano considerati per la loro importanza e guidati al raggiungimento del miglior risultato. Gli elementi coinvolti e su cui ruota il processo sono:
- lo spazio/ambiente dove il bambino/giovane è inserito e i modelli di relazione conseguenti: la sua famiglia, la sua casa, il vicinato, il territorio di riferimento.
Ad esempio, un genitore che col suo neonato è tranquillo e si sente al sicuro, interagisce col piccolo utilizzando espressioni facciali che lo tranquillizzano, co-regolano il suo stato emotivo e fisiologico, consentendo al piccolo di rinforzare la sua risposta e ingaggiarsi in modo sempre più articolato e complesso nella relazione, favorendo l’attaccamento sicuro e un positivo sviluppo socio-emotivo, linguistico, cognitivo. Se invece il genitore è agitato e in preda all’ansia come suo stile relazionale, ovvero non si sente al sicuro sul piano psico-emotivo, il suo sistema di coinvolgimento sociale di ordine superiore non viene attivato e, di conseguenza, la qualità della sua interazione col bambino sarà diversa da quella descritta in precedenza e i segnali che invierà al piccolo potrebbero non contribuire a farlo sentire a sua volta al sicuro, scatenando reazioni e meccanismi di difesa che influiranno negativamente sulla sua evoluzione.
- la sua struttura fisiologica: le caratteristiche genetiche trasmesse dai genitori, la funzionalità degli organi, la risposta alle sollecitazioni dell’ambiente circostante.
Questo è stato ad esempio messo in evidenza da Stephen W. Porges nella sua “Teoria Polivagale” dove evidenzia che – in maniera automatica, del tutto fuori dal controllo della nostra consapevolezza e a tutte le età -, noi umani monitoriamo con costanza il nostro corpo, la mente, l’ambiente e le relazioni attraverso il processo neurocettivo il quale ci porta a catalogare in modo istintivo gli stimoli (compresi quelli di tipo affettivo e sociale) per capire se siamo al sicuro oppure se incombe una minaccia o un pericolo alla nostra incolumità (fisica e psicologica). Secondo le informazioni e i programmi che si sviluppano nel rispondere agli stimoli ricevuti si fisseranno in memoria processi che influiranno nel prosieguo del percorso esistenziale.
- la cultura del sistema di riferimento: apertura/chiusura dei genitori e disponibilità ad accogliere modelli e prospettive diverse da quelle conosciute nel loro percorso esistenziale; miti familiari a cui la famiglia fa riferimento inconsciamente; modelli socio/culturali/ambientali dominanti nel periodo della crescita dei figli (situazione economica attuale del paese, guerra e o pace, prosperità/povertà, ecc).
Saranno tutti elementi che favoriranno lo sviluppo di credenze autosabotanti che l’essere umano in evoluzione si porterà dentro come processi operativi/attivi fino a quando non interverrà un cambiamento importante in grado di modificare il programma a livello subconscio.
- apertura/chiusura dei genitori ad accogliere il modello energetico spirituale secondo il modello proposto da questo corso.
Necessità di far conoscere il progetto sulla nuova genitorialità proposto affinché si introduca nella vita quotidiana l’attenzione al recupero di azioni e valori che nel tempo diventino struttura dell’essere, contribuendo a generare il nuovo che verrà e che deve diventare il presente quotidiano prima dei genitori e poi sempre più il canovaccio esistenziale di chi erediterà la terra e la condurrà al completamento del suo percorso secondo il disegno Divino.
I genitori non sbagliano mai se hanno l’amore nel cuore, nella testa, nelle mani, nelle gambe e se tutto ciò che dicono e fanno sta dentro la buona intenzione di portare i propri figli nella condizione di massima capacità di prendersi cura, di autonomia e indipendenza progressivamente acquisite fino al momento in cui gli spunteranno le ali e potranno volare verso il proprio servizio, personale prima e collettivo poi, favorendo lo sviluppo socio culturale e la radicazione dei principi della nuova società.
I genitori non sbagliano mai quando sono consapevoli di quello che fanno, di quello che sono, del loro ruolo che hanno e di quali conoscenze bisogna avere per essere dei buoni genitori. Perciò è necessario sgombrare il campo da ogni forma di alibi e o di ignoranza. Il bravo genitore si informa e o si fa aiutare se non sa o non capisce, ha la sfrontatezza di andare incontro alla conoscenza per poter agire sempre con il meglio delle sue possibilità. In questo processo non c’è spazio per i facili alibi del tempo che manca o delle cose più importanti da fare. I bambini prima e i giovani poi lo sanno bene come ci si adatta al bisogno e costruiranno la loro vita malgrado i limiti dei propri genitori e o dell’ambiente che li circonda. Siamo tutti programmati, già dal momento del nostro concepimento, ad agire, funzionare, resistere secondo i criteri della sopravvivenza: nutrirci (acqua, aria e cibo), difendere la vita in ogni forma e modo, mantenere in piedi la specie. A meno che il disegno divino non preveda qualcosa di diverso, e in questo caso sarebbe comunque funzionale al disegno, tutto sarà orientato a sperimentare, attraverso le opportunità, l’acquisizione della conoscenza necessaria a raggiungere la piena consapevolezza di se stessi e generare la presenza in quello che si agisce: l’essere umano deve sempre essere padrone della sua vita e la sua vita deve sempre essere nel presente e priva di ogni forma di condizionamento, deve sempre sapersi difendere da ogni forma di dispotismo, angheria, prevaricazione, soccombenza, umiliazione senza cadere nella trappola di essere carnefice con la scusa della difesa. Esercitando l’amore si è sempre nel giusto, evitare di dare spazio alle energie pesanti ci conduce al controllo dell’ego, vero elemento limitante. Se tolgo spazio all’ego lo levo al male, se al male gli tolgo il mio interesse, il male non esiste più e dentro di me e intorno a me regna solo il bene, l’amore, l’armonia.
I genitori non sbagliano mai quando la loro vita è regolata dall’essenziale e dall’umiltà. Quando in quello che fanno c’è la piena consapevolezza che l’azione creativa che svolgono nel loro quotidiano è la rappresentazione della creazione Divina su questo piano di realtà, in qualunque forma sia espressa. Il generare più o meno ricchezza materiale deve poter essere la conseguenza dell’azione amorevole nel far emergere i propri talenti, le proprie capacità, le proprie conoscenze, la propria arte, non il fine dell’esperienza della vita. Il figlio che si nutre di questa energia, di questo ambiente, della propensione a poter sperimentare la propria creatività, all’interno di un ambiente armonico, libero dalla paura di sbagliare o della paura di essere sbagliato, apprenderà a stare nell’amore e nel piacere di essere se stesso anche se sbaglia qualcosa o qualcosa non gli riesce. Ci vuole coraggio ad esercitare l’amore nell’agire. Se accogliamo la bellezza della vita che ci mette a disposizione la condivisione, sapremo sempre che possiamo contare su qualcuno che ci aiuta a completare il nostro limite, a superare l’ostacolo, a trovare il bandolo della matassa aggrovigliata, a capire che possiamo fare solo del nostro meglio e il nostro meglio è sufficientemente adeguato. I genitori che apprendono dall’esperienza che vivono ed evitano di farsi sopraffare dalle difficoltà non sbagliano mai.
I genitori non sbagliano mai quando dedicano il tempo necessario a capire cosa accade sia nei loro figli che in loro stessi quando si generano risonanze disturbanti, quando facendo del loro meglio accettano il risultato qualunque esso sia e non proiettano le loro frustrazioni infantili sui figli pretendendo che realizzino ciò che a loro non è riuscito, è stato negato, precluso, limitato. Ogni esperienza che si vive è una grande occasione per mettersi alla prova nel manifestare il meglio di se stessi, tanto se si hanno dei limiti sarà difficile raggiungere obiettivi diversi: potrà essere solo ciò che è e ciò che sarà è giusto e perfetto. Quando il genitore vede la sua bellezza, esteriore, interiore, scevra dal giudizio e dal condizionamento, vede il suo valore e non ha bisogno di sforzarsi per essere se stesso in ogni momento, trasmetterà questo dato nel momento in cui è in relazione con il figlio e questi a sua volta riconoscerà come normale vedere la sua bellezza qualunque sia la forma estetica, la condizione esistenziale, il luogo in cui vive e gli strumenti che avrà a disposizione.
Il genitore che fa sempre del suo meglio alla luce di ciò che abbiamo espresso qui non sbaglia mai.
Autore
Antonio Sanna, psicologo e psicoterapeuta, specializzazione in terapia sistemico relazionale, facilitatore PSYCH-K, Formatore del Metodo Summa Aurea®
Bibliografia
- Antonio Sanna – Psicologia e spiritualità: ritornare alla fonte, In atti del 3° congresso di Biofisica Informazionale – La Medicina Integrativa Informazionale – MII. Congresso on-line 10-11 Dicembre 2022, promosso da IBI-Istituto di Biofisica Informazionale e AIOSA
- Monica Patroncini – I periodi sensitivi secondo la Montessori – Blog di Silvia Iaccarino
- Stefan W. Porges – La Teoria Polivagale – Giovanni Fioriti editore – 2014
- Teresa Columbano, Roberto Fabbroni – La Natura di Dio – Phasar edizioni, 2023
- Roberto Fabbroni, Katya Ondradu, Patrizia Reti – La frequenza della vita e della salute: la Risonanza – in Rivista Scienze Biofisiche – marzo 2024
- Roberto Fabbroni, Katya Ondradu, Antonio Sanna, Teresa Columbano, Mariangela Puddori, Melissa Barontini, Giuliana Cittanti – Ego e Spiritualità – in Rivista Scienze Biofisiche – Febbraio 2024
- autori vari – La Scienza di Frontiera a Supporto della Qualità della Vita – un passo verso la Medicina Integrativa Informazionale – Phasar edizioni – 2021